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RESTAURO E RIUSO DI UN APPARTAMENTO DELLA PALAZZINA SALVATELLI DI GIO' PONTI A ROMA

Autore: C.Greco
Pubblicazione: Atti del convegno DOCOMOMO Italia sul restauro del Moderno
Anno: Roma, 1998

La palazzina Salvatelli è realizzata da Ponti, con la collaborazione degli ingegneri Fornaroli e Soncini, nel 1939-1940. E’ questa la sua seconda opera Roma dopo la scuola di Matematica nella Città Universitaria (1933-1935) ed è l’unica architettura residenziale nella capitale.

La palazzina giunge dopo la lunga serie di residenze milanesi degli anni trenta e in particolare le “case tipiche”, con le quali Ponti ha messo a punto la personale idea dell’abitazione moderna “all’italiana”, e l’edificio basso del complesso Rasini ai bastioni di Porta Venezia (1933),  che, per la compostezza volumetrica e il disegno delle facciate, rappresenta il precedente più diretto del progetto di Roma.

In via Duse Ponti applica con efficacia i risultati delle sue precedenti ricerche, “sia fuori sia dentro”.

L’edificio, situato nel quartiere alto borghese dei Parioli,  appare come un volume compatto bianco segnato solo da una doppia serie di balconi di poco aggettanti sulla facciata principale e da un elemento volumetrico appena sporgente sulla facciata d’ingresso su via Duse. Per il rivestimento delle facciate Ponti aveva adottato un innovativo mosaico di grès bianco latte oggi perduto e sostituito da un intonaco bianco che ne conserva almeno la colorazione e l’omogeneità.