SPERIMENTAZIONI AUTARCHICHE IN ITALIA PER LE COPERTURE DI GRANDE LUCE

I casi di Eugenio Miozzi e Giorgio Baroni, "Curare il Moderno. I modi della tecnologia", Venezia 2002

Autore: C.Greco
Pubblicazione: Curare il Moderno. I modi della tecnologia
Anno: Venezia, 2002

Alla fine degli anni trenta, mentre la politica autarchica del regime rende sempre più difficile l’approvvigionamento dei materiali dell’edilizia e blocca progressivamente i cantieri dai più piccoli ai più grandi, fervono a Roma i preparativi per la grande Esposizione Universale prevista per il 1942. L’avvenimento è così atteso e internazionalmente rilevante che le realizzazioni degli edifici stabili e delle attrezzature godono di una lunga serie di privilegi e permessi in deroga: per l’EUR42 è ammesso l’uso del cemento armato, addirittura anche dell’acciaio, lo forniture si giovano di vie preferenziali, non si bada a spese né in lire né in oro. Tutti gli ingegneri e architetti italiani sanno che realizzare un edificio, un padiglione, un’edicola, anche solo un’insegna per l’Esposizione rappresenterà un’occasione unica per farsi conoscere a livello internazionale; tutti gli inventori sanno che riuscire a presentare all’EUR42 un prototipo del loro brevetto può risultar e decisivo per il successo.